lunedì 29 settembre 2008

Entrando nei cumuli

Due minuti in mezzo ai cumuli nel cielo sopra Berlino. Una volta attraversati i tetri corpi nuvolosi, torna a splendere il sole su un'infinita distesa di nuvole..

Video: Entering Cumulus

venerdì 26 settembre 2008

Scie su Londra

Pubblico nel post odierno alcune foto di scie scattate da Marika a Londra il 14 settembre 2008. Nelle foto si possono osservare numerose scie persistenti ed espanse che si incrociano dando origine a bizzarri disegni nel cielo tra i quali il caratteristico "asterisco di scie", particolare formazione che si verifica quando tre aerei con scia passano per tre punti allineati.
Le immagini sono state processate per migliorare la visibilità delle scie.

Scie nel cielo londinese.

Particolare delle scie.

Asterisco di scie.



Nota sul copyright

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mercoledì 24 settembre 2008

Strane scie

Pubblico nel post odierno alcune foto di scie scattate da Depa Billaba a Udine. In queste foto si possono osservare in un cielo coperto da cirri alcune scie persistenti. Colpisce la bizzarra forma circolare di una di queste scie. In più di un anno di osservazione di scie a Milano non mi è mai capitato di vedere scie con questa morfologia.

Due foto delle scie persistenti




Particolare della scia circolare dopo processamento dell'immagine


Bene. Cosa possiamo dire di questa simpatica scia circolare? Posso solo provare ad ipotizzare. Mi vengono in mente due possibili spiegazioni del fenomeno.
i) Il velivolo che ha prodotto la circoloscia potrebbe aver compiuto una evoluzione in cielo, un loop circolare. Si potrebbe dunque trattare della scia di un caccia militare.
ii) Un'altra possibilità è che il vento abbia plasmato la circoloscia, che originariamente era invece lineare. Non è raro vedere cirri lunghi e curvi.

Qualunque sia l'origine della simpatica scia circolare rivolgo i miei complimenti a Depa Billaba per le splendide foto delle scie.

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lunedì 22 settembre 2008

Analisi di scie di aereo fotografate nei cieli di Milano il 9 e 10 agosto 2008. Discrepanza tra osservazione e previsione.

Ultima revisione dell'autore: 12 ottobre 2008.

Sabato 9 e domenica 10 agosto si sono viste nel cielo di Milano numerose scie lunghe e persistenti, alcune delle quali davvero sorprendenti. In questo articolo descrivo e analizzo, pur nei forti limiti dei mezzi e degli strumenti a mia disposizione, quanto ho potuto osservare allo scopo di verificare la natura di queste scie.
Viene riportata una discrepanza tra quanto osservato nella giornata del 10 agosto e quanto mi sarei dovuto aspettare in base ai dati atmosferici registrati.

Fotografie delle scie

Sabato 9 agosto

La mattina di sabato 9 agosto guardando alla finestra ho notato due scie persistenti di notevoli dimensioni, probabilmente in fase di espansione o diffusione. Il cielo era azzurro e pulito e le scie risaltavano in un intenso contrasto di colori. Le scie si espandevano notevolmente e sono rimasto sorpreso dalle incredibili dimensioni raggiunte. Impressionante anche il confronto con altre scie di tipo non persistente che si potevano osservare in cielo insieme alle scione. Erano visibili in cielo anche numerosi cirri (nuvole naturali di ghiaccio molto simili alle scie di aereo). La presenza di scie persistenti è stata circoscritta a un periodo di circa due ore. Per il resto della giornata il cielo è rimasto azzurro e pulito.
Vediamo alcune foto della mattinata. Tutte le foto del post, con esclusione della prima, sono state processate migliorando i livelli per far risaltare la forma ed i particolari delle scie.

Le due scie giganti appaiate.


Una delle due scie giganti (a destra) e una scia non persistente "fresca"(al centro della foto).


Particolare della scia gigante. La scia è composta da numerose linee parallele.


Effetti della presenza delle scie nel cielo. Nella prima delle due foto che seguono è visibile un alone, arcobaleno circolare (detto simpaticamente tondobaleno) che si forma intorno al sole in presenza di cirrostrati.




Domenica 10 agosto

La giornata di domenica è stata invece caratterizzata dalla presenza costante di scie di aereo, molte delle quali di tipo persistente. Si sono viste anche scie espanse e tanti aerei.
Vediamo alcune foto della giornata.

Tre foto a ingrandimenti successivi di una scia persistente ed espansa.





Analisi delle scie

Ricordo che per affrontare l'analisi delle scie è necessario conoscere alcuni concetti basilari sula formazione, persistenza e crescita delle normali scie di condensazione di aereo. La lettura dell'articolo "La formazione, la persistenza e la crescita delle scie di condensazione di aereo"[1], precedentemente pubblicato su questo blog, è propedeutica e sicuramente consigliabile prima di affrontare un'analisi di scie.
Ricordo comunque brevemente due concetti basilari della fisica delle scie di condensazione di aereo che è necessario avere ben presenti per affrontare l'analisi:

1) è normale che una scia di aereo persista in cielo anche per ore se esistono ben determinate condizioni atmosferiche, cosa che si sa da oltre 50 anni [2];
2) è altrettanto normale che una scia si espanda anche fino a coprire il cielo se esistono, anche in questo caso, ben determinate condizioni atmosferiche [3].

Ricordo anche qual è il mio approccio metodologico all'analisi delle scie: nel caso io trovi possibili evidenze di anomalie, tento in tutti i modi di demolirle, di farle cadere. Se le mie prove rimangono in piedi, allora forse ho trovato una prova forte.
Bene. Cosa possiamo dire allora delle scie del 9 e 10 agosto 2008? Tutto normale? Scie anomale?Atmosfera modificata?
Davvero difficile rispondere. Tentiamo tuttavia di farlo utilizzando alcuni strumenti per l'analisi delle scie che abbiamo a nostra disposizione:
i) il diagramma di Appleman [4] e
ii) il confronto tra i valori di umidità relativa necessari per avere persistenza ed espansione con i valori di umidità registrati [2].
Come ben sappiamo il diagramma di Appleman è un metodo previsionale che in base ai dati atmosferici ci indica se a una certa ora, in un determinato luogo e ad una determinata quota esistevano le condizioni per la formazione delle scie. Il diagramma di Appleman ci dice fondamentalmente se dovevamo aspettarci scie oppure no. Se poi vogliamo spingerci oltre e sapere se potevamo aspettarci scie persistenti o scie in espansione, dobbiamo consultare con attenzione i dati atmosferici relativi alla umidità atmosferica. Sappiamo bene che le scie possono persistere ed espandersi solo se l'umidità atmosferica si trova sopra saturazione su ghiaccio. Esiste una tabella [2] che ci dice qual è la umidità relativa necessaria per avere saturazione su ghiaccio alle varie temperature. Se il valore di umidità atmosferica registrato dalle radiosonde è superiore a quello necessario per avere saturazione su ghiaccio a quella temperatura, possiamo aspettarci scie persistenti (sempre che il criterio di Appleman sia rispettato).
In definitiva, utilizzando diagramma di Appleman e tabella possiamo sapere: 1) se dovevamo aspettarci scie e 2) se dovevamo aspettarci scie persistenti.

Iniziamo con il 9 agosto. Le scie si sono viste intorno alle 10, l'orario meno indicato per un controllo dei dati atmosferici. Le misurazioni dei parametri atmosferici a Milano vengono infatti effettuate alle ore 06Z (le 8 di mattina da noi) e alle 12Z (le 14 da noi). I dati più vicini al momento dell'osservazione delle scione sono quelli delle 8 di mattina, ma essi hanno solo un valore indicativo. Vediamoli comunque.

Diagramma di Appleman di Milano del 9 agosto 08, ore 06Z (pallino rosso = T, pallino azzurro = RELH).


Andamento dell'umidità relativa del 9 agosto 08 alle 06Z confrontato con la umidità relativa necessaria per avere saturazione su ghiaccio


Per la spiegazione di come si legge il diagramma di Appleman rimando a un precedente post [5]. Brevemente, se il pallino rosso della temperatura sta a sinistra del pallino azzurro della umidità, possiamo aspettarci scie a quella specifica quota.
Per la spiegazione del grafico di saturazione su ghiaccio rimando anche in questo caso a un precedente post [6]. Brevemente, la linea che unisce i pallini neri è la linea di saturazione su ghiaccio. Se la linea che unisce i pallini bianchi (umidità registrata dalle sonde il 9 agosto) supera la linea nera, si hanno le condizioni per avere persistenza ed espansione.

Cosa dicono questi dati? Questi dati ci indicano che alle 8 di mattina del 9 agosto potevamo aspettarci scie dai 10500 metri in su, e ci dicono che potevamo aspettarci persistenza, ma a quote dove non era tuttavia prevista la formazione di scie. In definitiva, l'aspettativa era di scie non persistenti anche se l'umidità era molto alta. Alle 10 abbiamo visto tuttavia quelle incredibili enormi scie.
Alle 14 la situazione era invece questa:

Diagramma di Appleman di Milano del 9 agosto 08, ore 12Z.


Umidità bassa. Non ci si dovrebbe aspettare scie. Solo a quote alte abbiamo la vicinanza del pallino di umidità e temperatura, ed in effetti non si sono viste scie durante il resto della giornata.
Cosa possiamo concludere in definitiva sulle scione immense viste intorno alle 10? Esse certamente stupiscono, oltre che per le dimensioni e la bizzarra morfologia, per il fatto che prima e dopo la loro osservazione non erano previste le condizioni per la loro formazione. Discutiamo allora questi due aspetti.
Per quanto riguarda le dimensioni enormi queste non dovrebbero stupirci piu di tanto visto che già negli anni 70 veniva descritto in una pubblicazione scientifica (come ricordo personale dell'autore del lavoro) il caso in cui una singola scia si era espansa sino a coprire il cielo [3]. Tuttavia le dimensioni enormi possono essere raggiunte solo con ben determinati valori di umidità. Questi valori di umidità erano presenti il 9 agosto alle 10? Purtroppo non lo sappiamo. Non abbiamo i dati atmosferici del preciso momento in cui ho osservato le scie. Quello che possiamo dire è che la persistenza delle scione è stato un evento momentaneo ed è quindi possibile ipotizzare l'arrivo o la formazione di una sacca di umidità sopra saturazione transitoria sul centro di Milano. Confrontando inoltre le foto del 10 con quelle del 9 si nota una differenza. La scia del del 10 appare più densa. Le dimensioni enormi delle scie del 9 potrebbero anche essere dovute solo a diffusione e non ad espansione per aumento del budget di ghiaccio. Una scia persistente diffusa ma non espansa richiederebbe umidità uguale a quella necessaria per avere saturazione su ghiaccio ma non necessariamente superiore.
In definitiva non abbiamo evidenze di possibili anomalie relative alle scione osservate il 9 agosto. Magari poi quelle scie erano anomale, ma io non ho modo di dimostrarlo.

Per quel che riguarda domenica 10 invece abbiamo una sorpresa. Ho fotografato nel centro di Milano una scia persistente espansa intorno all'ora dei radiosondaggi di Linate, cioè alle 14 (le 12Z). La scia fotografata richiede per esitere criterio di Appleman positivo e umidità sopra saturazione su ghiaccio.
Vediamo allora digramma di appleman e dati di umidità della giornata.

Diagramma di Appleman del 10 agosto 2008, ore 12Z, Milano Linate



Confronto tra i valori di umidità relativa necessari per avere saturazione su ghiaccio e i valori di umidità relativa registrati il 10 agosto 08 alle 12Z


Bene. Il criterio di Appleman è soddisfatto, dagli 11200 metri in su circa, ma il 10 agosto 08 alle ore 14 non avevamo l'umidità necessaria per la persistenza e per l'espansione.
Come la mettiamo allora? Abbiamo visto una scia persistente ed espansa a a Milano centro, ma alla stessa ora a Milano Linate non si registravano valori di umidità necessari per avere persistenza ed espansione. Si tratta di una situazione analoga a quella del 19 aprile 2008 [6] quando osservai scie persistenti all'ora dei radiosondaggi ma i dati di umidità registrati erano sotto saturazione su ghiaccio. Rimando all'analisi di quella giornata per la discussione di questa incongruenza, ma quello che brevemente si può dire è che:

i) o le radiosonde hanno sbagliato a misurare i valori di umidità, sottostimandola;
ii) o c'è qualcosa che non va nell'atmosfera (presenza di nuclei di condensazione che catalizzano la condensazione a valori di umidità inferiori a quelli necessari);
iii) o c'è qualcosa che non va nelle scie fotografate;
iv) o il pallone sonda è stato spinto lontano dal vento e ha misurato correttamente i valori di umidità ma in una zona con una atmosfera differente da quella di Milano centro città.

Come per il 19 aprile 2008, la cosa migliore da fare sarebbe discutere questi dati con un esperto di scie, un ricercatore che si occupa di contrails per lavoro, per conoscere il suo parere. E' comunque già la quarta volta, 10 agosto 2008, 19 aprile 2008 [6], 26 marzo 2008 [7], e il 9 settembre 2008 [8] che trovo discrepanze tra osservazione e previsione.

Conclusioni

Il 9 e il 10 agosto 2008 ho osservato numerose scie di aereo su Milano, alcune delle quali sorprendenti. Pur essendo le scie del 9 agosto sorprendenti, non ho raccolto evidenze di anomalie sulla loro natura. Ho invece registrato un disaccordo tra quanto osservato il 10 agosto e quanto mi sarei dovuto aspettare in base ai dati atmosferici. E' già la quarta volta che registro questo tipo di disaccordo. Una discussione con un esperto di scie sui questa e le altre discrepanze registrate in precedenza sarà di fondamentale importanza per comprendere bene il significato dei dati raccolti.

Referenze
[2] Cornell Aeronautical Laboratory INC.of Cornell University, Buffalo 21, N.Y. Prediction of aircraft condensation trails Project contrails Final Report Report noVC-1055-P-S Contract No. Nonr-1857 (00) 31 October 1951.
[3] Mucray W (1970) 745-748 MONTHLY WEATHER REVIEW Vol. 98, No. 10

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mercoledì 17 settembre 2008

Scie al Parco Sempione

Spettacolo nei cieli sopra il centro di Milano mercoledì 17 settembre. Dopo una mattinata con poche scie, nel pomeriggio si sono potute osservare numerose scie di aereo. La comparsa delle scie è stata preannunciata dalla improvvisa formazione di cirri. A quel punto l'osservazione del cielo ha regalato tanti aerei con scie di tipo persistente, non persistente ed anche numerosi aerei a bassa quota.
Il mio punto di osservazione è stato il bellissimo Parco Sempione, il polmone verde di Milano :-/
Di seguito alcune fotografie di aerei, nuvole e scie della giornata.







Il Parco Sempione ha infine offerto l'osservazione di una scia un po' particolare.. ;-)

Anatra con scia.


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Il cielo su Vicenza

Segnalo la nascita di un nuovo blog che riguarda l'osservazione del cielo: "Il cielo su Vicenza", contenitore di video, immagini e osservazioni a firma Darkskies,
Conobbi Darkskies poco meno di un anno fa quando vidi un suo filmato che mostrava un oggetto volante non identificato in prossimità di una scia di aereo, oggetto molto simile ad uno che filmai nei cieli di Milano. Da questa comune osservazione iniziò con Marco una discussione critica sulle scie di aereo e sugli OVNI.
Mosso da perplessità circa la ipotesi delle scie chimiche, Darkskies decise di impegnarsi in una verifica di tale ipotesi. Nelle sue ricerche ed analisi Marco abbina serietà, competenza ed entusiasmo.
Le attività più significative svolte da Darkskies negli ultimi mesi sono state indubbiamente la verifica della quota di volo degli aerei con scia su Vicenza (confermando che gli aerei con scia volano su Vicenza a quote di 10-11mila metri) e la elaborazione della ipotesi della atmosfera modificata. Tale ipotesi, sviluppata in maniera indipendente anche da Altotas, spiegherebbe eventuali caratteristiche anomale delle scie di aereo sulla base di possibili modificazione atmosferiche.
Significativo anche l’interesse di Marco verso i cosiddetti oggetti sferoidali volanti.

Auguro ogni bene per il blog “Il cielo su Vicenza” aspettandomi una proficua collaborazione sulle tematiche comuni.

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lunedì 15 settembre 2008

Extra Large

L'identificazione di un velivolo e la stima della sua quota di volo sono attività indispensabili nella ricerca sulla verifica dell'esistenza di eventuali anomalie nei nostri cieli.
Ma è possibile identificare un aereo che vola a 10-11mila metri da una sua semplice fotografia, arrivando a capire di che aereo si tratti, quale sia la sua compagnia aerea e a che quota di volo si trovi? Precedentemente su questo blog è stato mostrato come utilizzando una macchina fotografica ad alto zoom ciò sia possibile e relativamente semplice.
Vista la centralità della tematica, ma soprattutto essendo queste attività molto divertenti, riporto oggi un ulteriore esempio di identificazione e stima della quota di volo di un aereo con scia fotografato nei cieli di Milano.

Il 22 luglio 2008 nel tardo pomeriggio, mentre aspettavo degli amici per una cena di lavoro sulle scie, ho fotografato un aereo con una bella scia nel cielo di Milano.

Fotografia del simpatico aereo con scia.


Particolare del velivolo.


La foto originale ha una risoluzione di 3264 x 2448 px2 di ed è stata scattata con una distanza focale di 83 mm (zoom ottico 18X). La foto è chiara e ben definita. L'aereo presenta alcuni parti colorate ed una scritta sulla carlinga. L'aereo rilascia infine una bella scia di tipo non persistente.
Bene. Cosa ho fotografato? Che aereo è? E' un aereo di linea? Qual è la sua compagnia? Davvero un bel mistero. Ma come facciamo a risolverlo? Mi vengono in mente due possibili vie:

i) rivolgersi a Dylan Dog;
ii) identificare l'aereo analizzando la fotografia.

Direi di provare con la seconda via, senza nulla togliere a Dylan ;-). Identifichiamo allora l'aereo utilizzando tutte le informazioni contenute nella fotografia. Una volta identificato l'apparecchio potremo anche stimarne la quota di volo.
Identificare un aeromobile da una sua fotografia è una attività estremamente divertente anche se in certi casi laboriosa. Va detto che una foto di un velivolo scattata utilizzando un telescopio ci darebbe tutte le informazioni che cerchiamo senza fatica. L'unica fatica sarebbe quella di portarsi il telescopio in giro, cosa ovviamente difficilmente praticabile! L'identificazione di un velivolo mediante l'analisi di una sua fotografia scattata da una semplice fotocamera mantiene quindi una certa utilità.
Vediamo allora cosa possiamo capire di questo velivolo. Per prima cosa lo raddrizzo e successivamente processo l'immagine pulendola dal rumore e migliorandone i livelli. Utilizzo a tal scopo il software Adobe Photoshop Elements.

Fotografia del velivolo dopo processamento.


La forma e soprattutto il profilo alare dell'aereo mi ricordano il profilo dei Boeing B767 o B777. Per confermare questa impressione sovrappongo la foto a disegni in scala di vari apparecchi. La procedura è spiegata in dettaglio in un precedente post [1]. Alla fine, la sovrapposizione migliore è risultata quella con il Boeing 767-300.

Sovrapposizione efficace dell'aereo fotografato con il disegno in scala del Boeing B767-300ER.


Bene. Identificato il modello di aereo vediamo adesso di capire quale sia la sua compagnia aerea. Per far ciò esaminiamo i colori dell'apparecchio. I motori e lo stabilizzatore verticale sono azzurri, le ali e lo stabilizzatore orizzontale sono grigie ed è presente una scritta sulla lato della parte anteriore della cabina. Sono presenti dei tratti azzurri anche nella parte terminale della carlinga all'altezza dello stabilizzatore orizzontale.

Particolare del velivolo che mostra una scritta sulla parte anterolaterale dell'apparecchio.


In base a questa particolare colorazione come posso identificare la compagnia? Le compagnie aeree sono davvero tantissime e ovviamente non le conosco tutte. Un metodo efficace è il seguente. Entro nel sito Airliners, un sito web che contiene migliaia di foto di aerei di linea e militari, e ricerco fotografie di B767-300 scattate in Europa o in Italia (utilizzo a tal scopo il motore di ricerca di immagini del sito). Passo quindi in rassegna tutte le foto dei B767-300 fino a che non ne trovo una con colori che collimano con quelli dell'aereo della mia foto.
Utilizzando questo sistema ho verificato che esiste una compagnia aerea, la XL Airwais, che ha gli stessi identici colori dell'aereo in studio ed una scritta sulla carlinga, XL, che assomiglia molto alla scritta presente sul velivolo fotografato nei cieli di Milano. Di seguito due Foto di Boeing 767-300ER della XL Airlines.


L'aereo che ho fotografato può essere dunque un Boeing B767-300 della XL Airways. Ho fatto una ulteriore verifica sul sito della XL alcune settimane fa. Ho controllato qual era il parco aerei della flotta XL ad agosto e ho verificato che la flotta era composta da B737 e B767. Un ulteriore conferma che con ogni probabilità ho fotografato un Boeing B767-300ER della compagnia XL*. L'aereo misterioso non è più tanto misterioso.

Identificati modello e compagnia stimiamo ora la quota di volo di questo simpatico aereo. Per farlo utilizzo una semplice formula matematica che permette di calcolare la distanza di un oggetto di dimensioni note dalla macchina fotografica conoscendo alcuni parametri della macchina fotografica e della fotografia dell'oggetto. Per una spiegazione dettagliata della formula si veda la nota* di un precedente post [1].

Quota di volo = sen a*df*da*r/(pxa*d) dove

a = angolo di elevazione;
df = distanza focale in millimetri;
da = dimensione aereo in metri;
pxa = pixel aereo nella foto;
d = base ccd in millimetri;
r= risoluzione immagine in pixel (base).

I parametri che ci servono sono i seguenti:

lunghezza reale dell'aereo: 52,87 m (la lunghezza indicata è quella al cono terminale);
lunghezza in pixel dell'aereo, al cono terminale, nella fotografia: 225 px;
risoluzione della fotografia (base) 3264 px;
dimensioni del ccd della fotocamera (base) 5,76 mm;
distanza focale 83 mm.

Considerando per sicurezza un angolo di elevazione compreso tra i 70 e 90 gradi (angolo non registrato al momento dello scatto) otteniamo un range di quote compreso tra:

10385 m e 11052 m.

Vista l'incertezza di alcuni parametri della fotocamera (siamo proprio sicuri che la distanza focale e le dimensioni del ccd della fotocamera siano quelli riportati?) per migliorare l'accuratezza della nostra stima utilizzo una formula più precisa ricavata sperimentalmente tramite retta di taratura e successivamente verificata (si veda un prossimo articolo sull'argomento). La formula, ovviamente utilizzabile solo per la fotocamera che è stata tarata, in condizioni di risoluzione e zoom ottico massimi è:

distanza = 47861,2076 (+/- 142,9792) x - 0,5293 (+/- 0,0139). (R = 0,999).

Ho aumentato l'errore della formula dallo 0,29% all'1% dopo verifica della formula. La formula che utilizzo per la stima della quota è dunque la seguente: (il coefficiente 0,5293 è trascurabile):

quota di volo = sen a*(47861,2 +/- 478,612) *da/pxa.

Tale formula fornisce per il nostro B767-300 XL un intervallo di quote di volo comprese tra 10462m e 11358 m, normali quote di volo alle quali è normale che un aereo rilasci scie.
E cosa possiamo dire della scia? Il fatto che l'aereo sia un aereo di linea già ci dice che la scia debba essere una normale scia di condensa. Per quanto riguarda le condizioni per la formazione di scie, la foto è del tardo pomeriggio. Siamo quindi molto lontani dall'ora dei radiosondaggi (ore 14 in Italia) e non possiamo verificare se al momento dello scatto vi erano o meno le condizioni per la formazione delle scie.

In base ai risultati della nostra analisi la migliore identificazione dell'aereo con scia fotografato è dunque la seguente: un Boeing B767-300 della compagnia XL che volava tra i 10 e gli 11mila metri producendo una scia di condensazione.

Concludo questo articolo ribadendo che la verifica dell'esistenza di eventuali anomalie nei nostri cieli passa necessariamente attraverso l'identificazione dei velivoli che emettono scie sulle quali abbiamo dei dubbi. In certi casi, come mostrato oggi, è possibile identificare un aereo che vola ad alta quota da una semplice fotografia mentre in altri casi l'identificazione può non essere possibile. Per superare i limiti di risoluzione di una macchina fotografica (anche ad alto zoom) è assolutamente necessario, per chi vuole verificare l'esistenza di anomalie nei cieli, fotografare i velivoli utilizzando un telescopio.

Note

*Ho verificato in data 14 settembre che a causa del caro petrolio la compagnia XL UK non opera più mentre sono attive a tutt'oggi le compagnie XL francesi e tedesche.

Referenza

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venerdì 12 settembre 2008

Scie e tramonti

La presenza di scie persistenti di aereo nei cieli può contribuire a rendere un tramonto spettacolare (o inquietante, a seconda dei punti di vista :-).
Il 29 agosto 2008 ho osservato nei cieli del Friuli numerose scie persistenti durante la giornata. Il sole è poi tramontato con intensi colori tra nuvole dalle forme bizzarre.
Queste sono alcune foto della giornata.

Il cielo al tramonto. 29 agosto 2008.











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giovedì 11 settembre 2008

Scie di aereo su Milano il 9 settembre 2008

Ultima revisione dell'autore: 12 ottobre 2008.

La mattina del 9 settembre 2008 il cielo di Milano ha offerto un interessante spettacolo: si sono potute osservare numerose scie di aereo, di tipo persistente, non persistente, lunghe, corte e tanti aerei. L'affascinante spettacolo è durato fino alle ore 15:00 circa quando si è formato un ampio cirrostrato che ha coperto il cielo fino a tarda sera. Tante scie sono state osservate anche nella provincia di Lecco da quanto riferitomi da Niki.
La domanda che una persona interessata ad eventuali anomalie nei cieli si fa in giornate come il 9 settembre è sempre la stessa: è tutto normale quello che ho visto?
Per rispondere, la cosa migliore da fare è osservare il cielo all'ora in cui vengono effettuati i rilevamenti di umidità atmosferica e temperatura in quota (se si ha la fortuna di abitare in una città dove esiste una stazione di rilevamento), documentare con riprese video o fotografiche il tipo di scie che sono presenti in cielo a quell'ora (scie non persistenti, persistenti, espanse) e controllare i dati registrati dalle radiosonde (i dati sono pubblicati quotidianamente on line un paio d'ore dopo le misurazioni).
Utilizzando il diagramma di Appleman e la tabella con i dati di umidità relativa sopra saturazione su ghiaccio è possibile verificare se in base ai dati registrati dalle sonde potevamo aspettarci la formazione di scie e se sì, di che tipo (persistenti, non persistenti, espanse).
Vediamo allora per prima cosa due fotografie del cielo di Milano scattate martedì 9 intorno alle ore 14, l'ora dei radiosondaggi in Italia.

Scie su Milano il 9 settembre 2008 intorno alle ore 14:00.


Scia con linea nera (identificata come l'ombra della scia).


Le foto mostrano che all'ora dei radiosondaggi erano presenti scie persistenti ed apparentemente espanse. Queste scie, per esistere, richiedono umidità relativa uguale o sopra saturazione su ghiaccio e criterio di Appleman positivo. Vediamo allora in base ai dati registrati dalle radiosonde se potevamo aspettarci tali scie.
La stazione di rilevamento è a Milano Linate. Le mie osservazioni sono state effettuate vicino a Linate.
Per una spiegazione del diagramma di Appleman e dei grafici di umidità si vedano due precedenti post [1,2].

Diagramma di Appleman relativo alle misurazioni del 9 settembre 2008 alle ore 12Z a Milano.


Confronto tra l'umidità relativa registrata il 9 settembre alle ore 12Z e l'umidità relativa necessaria per avere saturazione su ghiaccio.
I valori di umidità registrata sono comprensivi di un errore del 10%.


Vediamo di discutere questi dati. Il diagramma di Appleman mostra che potevamo aspettarci scie dai 10830 metri circa in su. Vedere quindi scie martedì 9 alle ore 14:00 era normale (sappiamo bene che le normali quote di volo degli aerei con scia sono proprio intorno ai 10-11mila metri).
I dati di umidità relativa mostrano per il 9 settembre valori di umidità relativa erano sotto saturazione su ghiaccio.
In definitiva, secondo i dati registrati dalle radiosonde il 9 settembre alle 14 potevamo aspettarci sì scie, ma non di tipo persistente od espanse poiché l'umidità registrata alle quote dove si potevano formare scie era sotto saturazione su ghiaccio. Tuttavia, abbiamo osservato scie persistenti ed apparentemente espanse. Come si spiega? Per una discussione su questa apparente discrepanza si veda un precedente post [2]. Brevemente ci sono tre possibili spiegazioni a questa apparente discrepanza: o la sonde ha sbagliato, o la sonda ha misurato bene, ma non sopra Milano (è stata spinta dal vento lontano dalla città), oppure esiste una anomalia nella atmosfera (non tanto nelle scie poiché abbiamo verificato che gli aerei identificati che passano sulla città sono normali aerei di linea).
C'è da dire comunque che i dati di umidità registrati dalle sonde e quelli sopra saturazione sono, pur non sovrapponendosi, molto vicini. Lo scarto tra la quota in cui è presente umidità sopra saturazione e la prima quota di volo dove ci aspettiamo scie è di soli 800 metri!

In conclusione martedì 9 settembre 08 ho osservato nel cielo della mia città scie persistenti ed apparentemente espanse ma i dati atmosferici registrati dalle radiosonde al momento dello scatto non permetterebbero la formazione di scie siffatte.
Questi dati andranno discussi con un esperto di scie per poterli comprendere a fondo.

Referenze


[1]Cieliazzurri, http://sciemilano.blogspot.com/2008/01/verifica-dellesistenza-di-scie-chimiche.html
[2] Cieliazzurri http://sciemilano.blogspot.com/2008/05/discussione-su-apparenti-incongruenze.html

Ringraziamenti


Ringrazio Niki per la discussione critica precedente alla stesura dell'articolo e Darkskies per la lettura del manoscritto.

Nota sul copyright


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lunedì 8 settembre 2008

Spotting in Marco Polo. Airbus A330-200.

L'aeroporto Marco Polo di Venezia è una ottima postazione per fotografare aeromobili da vicino. Una volta superati i controlli per l'imbarco ci si trova davanti ad ampie vetrate a pochi metri dagli aerei. L'utilizzo di una fotocamera ad alto zoom è ovviamente d'aiuto per cogliere i dettagli degli apparecchi :-)

In questo post pubblico alcune fotografie di uno splendido Airbus A330-200 della compagnia Emirates scattate all'aeroporto veneziano il 16 agosto 2008.

Fotografie del A330-243 Emirates (Registration: A6-EKR)

















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